Il governo sta elaborando un piano per rafforzare l’assegno unico per i figli. Dopo l’approvazione di un aumento nella legge di bilancio dello scorso anno, l’idea è quella di intervenire nuovamente per dare sollievo alle famiglie numerose. Se la proposta dovesse concretizzarsi, a partire dal 2024 l‘aumento verrebbe raddoppiato. Oltre agli adeguamenti automatici in base al tasso di inflazione, l’aumento effettivo potrebbe includere bonus aggiuntivi per alcune famiglie. Andiamo a scoprire insieme tutti i dettagli.
Assegno unico per i figli: doppio aumento nel 2024?
Stando a quanto emerso finora, le ipotesi sono due: agire sulle detrazioni o, appunto, potenziare l’assegno unico introducendo una sorta di bonus per il secondo figlio. L’incremento potrebbe essere aumentato anche per i terzi nati. Al momento la misura è in fase di studio e dunque gli importi non si conoscono. Ma qualcosa, questo è certo, verrà fatto. L’idea è quella di agire sull’assegno unico è la più quotata.
Assegno unico: doppio aumento già dal 2024
Se non altro perché la misura esiste già e limitarsi a prevedere dei correttivi sarebbe la strada più semplice da prendere. Già con la manovra dello scorso anno, il governo aveva introdotto una maggiorazione del 50% sull’importo dell’assegno per il primo anno di vita del bambino, e un ulteriore aumento del 50% per le famiglie composte da 3 o più figli fino al terzo anno di ciascun figlio. Inoltre, per i nuclei con almeno quattro figli, era stato previsto un incremento della maggiorazione forfettaria (salita da 100 a 150 euro). Nel 2024 l’assegno potrebbe aumentare di nuovo.
Gli aumenti legati all’inflazione
Questo perché nel 2024 entrerà in vigore il nuovo aumento legato all’inflazione previsto dal decreto n. 230 del 29 dicembre 2021. Come altre prestazioni Inps, l’assegno unico è legato al costo della vita. Il Documento di Economia e Finanza stima il tasso di inflazione per il 2023 al 5,4%. Se questo tasso di inflazione sarà confermato, l’assegno sarà aumentato in modo molto più generoso, con effetto già a gennaio e al più tardi all’inizio del 2024.